Giornalista e scrittore francese
è considerato il massimo esponente del filone naturalista.
Nell'anniversario della nascita mi piace ricordare la sua figura...
umana e letteraria.
Émile Zola
(Parigi 2 4 1840 – Parigi 29 9 1902)
BREVE BIOGRAFIA
Nato a Parigi il 2 aprile 1840 da Francesco Zola, un ingegnere italiano, e da Émilie Aubert donna francese, visse la sua infanzia e la prima giovinezza ad Aix-en-Provence, dove il padre lavorava.
Anche dopo la morte del padre nel 1847 continuò lì i suoi studi, conoscendo anche Cezanne che fu suo amico quasi per tutta la vita (fino al 1886).
Nel 1857 la madre per grossi problemi economici decise di rientrare a Parigi.
Qui Zola non si ambientò subito ed ebbe grosse difficoltà nei suoi suoi studi presso il liceo Saint-Louis dove fu bocciato per due volte agli esami di maturità.
Si decise allora a trovar lavoro e dopo vari lavoretti fu assunto come fattorino nella casa editrice Hachette dove fece ben presto carriera.
Riuscì quindi a frequentare gli ambienti letterari ed artistici dell'epoca.
Emile Zola
Dopo poco iniziò l'attività di giornalista al Journal populaire di Lilla.
Non cessò mai di fare il giornalista pur dopo esser diventato un famoso scrittore.
Nel 1864 iniziarono le sue pubblicazioni con "Contes à Ninon" e nel 1865 seguì la "Confession de Claude".
Seguendo lo spirito del tempo Zola si accostò pian piano alle correnti del Realismo e del Naturalismo divenendone ben presto un punto di riferimento.
Il romanzo, secondo la visione del Naturalismo a cui partecipava anche Guy de Maupassant, diventava "opera sperimentale".
Doveva cioè seguire un metodo scientifico basato sull'attenta osservazione della realtà sociale.
Lo scrittore e la sua famiglia
I suoi romanzi furono quasi tutti scritti per descrivere con profondo realismo la realtà della società del suo tempo anche la più degradata...
Come si può immaginare gli ambienti "perbenisti" e conservatori contestarono con forza e durezza questo genere di romanzi perché evidenziavano le ipocrisie e le magagne dell'alta borghesia e trattavano anche argomenti sessuali in modo esplicito (speciamente in "Nanà"... ma oggi farebbero solo sorridere) .
Emile Zola dipinto da Manet
Nel 1886 il suo romanzo “L'opera”, che narrava di un pittore fallito, fece arrabbiare l'amico di tutta una vita, Cezanne, che rimase offeso, riconoscendosi nel personaggio descritto, e ruppe per sempre l'amicizia benché Zola l'avesse in passato spesso aiutato e sostenuto economicamente.
Cezanne - Paul Alexis legge un libro ad Emile Zola
Nel 1898 fece scalpore la pubblicazione su "L'Aurore" di una appassionata lettera aperta inviata al Presidente, intitolata J'accuse
in difesa di Dreyfus un Ufficiale di Artiglieria ingiustamente accusato di tradimento e di forte contestazione sul modo in cui si era svolto il processo.
Lo Stato Maggiore dell'Esercito Francese non accolse bene la cosa e lui fu costretto a fuggire in Inghilterra da cui rientrò solo dopo un'amnistia.
Nel 1902 morì per le esalazioni di una stufa ma sulla vera causa resta ancor oggi qualche ombra.
Fu sepolto a Parigi nel Pantheon accanto a due altri grandi scrittori francesi Alexandre Dumas padre e Victor Hugo.
In suo onore ed in suo ricordo...
una scena del film nato dal suo romanzo più famoso...
Nanà...
Tony Kospan
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