martedì 26 febbraio 2013

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: ENRICO CARUSO – UN RICORDO ED UN OMAGGIO AL MITICO...

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: ENRICO CARUSO – UN RICORDO ED UN OMAGGIO AL MITICO...:     Oggi è l'anniversario della sua nascita...         Enrico Caruso è stato un grande tenore italiano ed una vera e pr...

IL SIGNOR BONAVENTURA - IL SIMPATICISSIMO FUMETTO ED IL SUO CREATORE

 
 
UN SIMPATICISSIMO MITO PER I RAGAZZI DEL '900
 
 
 
 



 

IL SIGNOR BONAVENTURA

 96 ANNI DI SUCCESSI

 
  








Una figura leggera e calviniana, ma simpaticissima,
entrata nel nostro immaginario  
 
 







 






Personaggio dei fumetti dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi e il fedele cane bassotto al fianco, il Signor Bonaventura era lo strampalato eroe di avventure che lo vedevano quasi sempre squattrinato all’inizio e milionario alla fine. A caratterizzare maggiormente il fumetto, nato nel 1917 dalla fantasia Sergio Tofano in arte Sto, apparso sulle pagine del Corriere dei Piccoli per svariati decenni, era l’utilizzo esclusivo di testi a rima baciata che iniziavano con le parole «Qui comincia l’avventura del Signor Bonaventura…». 

 
Il creatore fu Sergio Tofano fumettista, ma anche attore, regista, eclettico e versatile umorista del teatro e del cinema italiano. Un personaggio dei fumetti fortunato quanto sui generis è stata la sua nascita. «Mio padre, all’epoca, si occupava di censura militare per i servizi segreti, quindi – ha ricordato Gilberto Tofano – aveva sempre con sé una matita rossa e blu. Durante una pausa, seduto ad un bar di via Nazionale a Roma, a un tavolino di marmo bianco, ha usato la matita rossa per creare il pupazzo che gli era stato commissionato dal Corriere dei Piccoli».
Bonaventura, eroe gentile e fortunato, viene raccontato attraverso le diverse interpretazioni che lo stesso Tofano ne ha offerto nel corso degli anni. Un autore, ma anche un personaggio a tutto tondo, capace di spaziare dal fumetto al teatro, dall’editoria alla pubblicità fino alla moda. «Il mio augurio – ha aggiunto Gilberto Tofano – è che questo personaggio bianco, rosso e sempre verde, nato da una disfatta come quella di Caporetto ed una grande promessa tradita come la Rivoluzione d’Ottobre, continui a trasmetterci le sue discrete e ironiche qualità di una elegante sopravvivenza». 
«Bonaventura, figura entrata nel mito, nell’immaginario collettivo, leggera e un po’ calviniana nella sua capacità di porsi obliquamente ai problemi della vita. Un personaggio importante che rimanda a fatti storici e che si fa emblema di una certa stagione. Guai a considerarlo un semplice fumetto».
«Sono molto contenta che ci si ricordi del mio padrone», ha dichiarato ironicamente Franca Valeri, ricordando di aver debuttato a teatro nel 1949 nei panni del fedele cane bassotto di Bonaventura. «Era un attore straordinario, una persona molto particolare – ha aggiunto la Valeri – e anche un po’ snob. Sono contenta di ricordare che mi voleva bene, cosa non facile. Tofano aveva l’impressione che sarei diventata qualcuno sulla scena teatrale».

 
 
UN ESEMPIO PER I PIU’ GIOVANI
O PER CHI VUOL RICORDARE…
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
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BREVE BIO DEL SUO CREATORE
 
SERGIO TOFANO
 
 
 
 
Sergio Tofano
 
 
 
Nasce a Roma il 20 agosto 1886. Comincia a disegnare a vent’anni sul Pupazzetto di Yambo, che lo presenterà a suo padre, il celebre attore Ermete Novelli, il quale lo assumerà in compagnia a 6 lire il giorno. Si intrecciano così fin dall’inizio le due anime di questo artista, attore e autore di letteratura disegnata. Nel 1908 pubblica su Il giornalino della domenica di Vamba, firmandosi con la sigla Sto che manterrà per tutta la vita. L’eleganza del suo segno lo rende subito popolare e, mentre partecipa ad esposizioni importanti di grafica e di pittura, lavora per la pubblicità, pubblica copertine e tavole di soggetto umoristico ma di grafica sofisticata su Numero (dal n. 3 del 1914), ma anche illustrazioni sul settimanale La Lettura e fumetti sul Corriere dei piccoli (di fumetti si parla, anche se non venivano utilizzate le nuvolette). Per quest’ultima testata crea nel 1917 (n. 43 del 28 ottobre) il Signor Bonaventura, le cui avventure in rima si concludevano inevitabilmente con la fortunata conquista di un premio in denaro pari a un milione! Sempre sul "corrierino" pubblicherà nel 1921 una sua versione della Vispa Teresa e nel 1925 le avventure di Taddeo e Veneranda.
Ma il personaggio di maggiore successo resta il Signor Bonaventura, che continua a essere pubblicato anno dopo anno, con brevi pause, prima e dopo la guerra, e anche dopo la scomparsa del suo autore. Accanto alla produzione seriale sul "corrierino" e a sporadiche apparizioni su testate diverse (come Carosello nel 1944-1945, diretto dallo stesso Tofano, o il numero unico Corrierino del Prestito nel 1945, per aiutare la ripresa economica nazionale dell’Italia liberata), si pubblicano libri illustrati e se ne traggono film e commedie, mentre il personaggio è utilizzato anche nella pubblicità.
 
 
 
Autocaricatura
 
 
La produzione teatrale di Sto è varia e complessa, perché Sergio Tofano è anche attore, un grande attore, nonché regista e scenografo, commediografo e costumista. Dopo l’esordio con Ermete Novelli nel 1909, recita nella compagnia di Virgilio Talli. Nel 1923 sposa la ventunenne milanese Rosetta Cavallari, che diventa attrice e sarà sua inseparabile compagna nella vita e spesso sulla scena, sia a teatro sia nel cinema (Sergio reciterà in oltre
cinquanta pellicole). Dal 1953 l’artista insegna a Roma all’Accademia di arte drammatica Silvio d’Amico, e con l’avvento della televisione aumenta ancora la propria popolarità con interpretazioni rimaste ineguagliate, a partire da un indimenticabile Firs, l’anziano maggiordomo de "Il giardino dei ciliegi" di Anton Cechov (in onda il 6 aprile 1956, ritrasmessa il 23 settembre 1969), tra le prime commedie in televisione.

 L’artista è già pensionato, nel 1960, ma continua a insegnare all’Accademia di Roma, e appare ancora in ruoli televisivi, quando il 7 aprile Rosetta, che da tempo soffre di estenuanti emicranie e crisi depressiva, si toglie la vita, a 58 anni: un gesto tragico che arriva come un fulmine inatteso.
Ancora l’anziano attore reciterà in ruoli cinematografici con Loy, Monicelli, Zampa, Bertolucci, Risi e Pasquale Festa Campanile. Da quest’ultimo viene chiamato anche nel 1973 per una parte nel "Rugantino", che con "La colonna infame" di Nelo Risi saranno le sue ultime interpretazioni.
Muore il 28 ottobre 1973.
 
 
 
 
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ECCO COSA SCRIVEVA  
DEL SIGNOR BONAVENTURA
UN SUO GRANDE CONTEMPORANEO…
GIANNI RODARI
 
 
 
 
LA PROMESSA DI BONAVENTURA
UN ARTICOLO DEL POETA E SCRITTORE
GIANNI RODARI
 
 
– Una volta alla settimana, nella nostra casa ben poco confortevole, arrivava Bonaventura e ci portava, in premio per la nostra attesa, un milione grande come un lenzuolo. Sapevamo perfettamente in anticipo che all’ultima vignetta le persecuzioni del torvo Barbariccia sarebbero cessate, le goffaggini dell’elegantissimo Cecè si sarebbero ricomposte e Bonaventura, grazie al caso che faceva di lui in continuazione un involontario salvatore di pericolanti, il nemico numero uno dei nemici pubblici, l’agente universale del bene, avrebbe intascato il rituale bigliettone. Che cosa, allora, ci faceva leggere ogni volta la sua storia come nuova? Come accadeva che il milione destasse sempre la sorpresa del primo? C’erano, intanto, quei versetti accurati, limpidi, seminati con discrezione di qualche pargoletta rara, di qualche rima acrobatica, insomma, di suoni inattesi: l’effetto della loro musica era quello di un’ infinita serie di variazioni sullo stesso tema. Un effetto di magia. C’erano poi nelle avventure e nelle sciagure (per fortuna rare) del signor Bonaventura sottili, indirette allusioni al mondo, ai suoi personaggi, ai casi della vita che, come diceva Geppetto, “sono tanti”. E c’era nel finale ottimistico una promessa generosa di gratificazione, l’assicurazione che ogni speranza, prima o poi, si realizza, che ogni sogno scende in terra. 
La gente si sottovaluta. Negli anni in cui gli adulti cantavano sospirando: “Se potessi avere mille lire al mese”, Bonaventura, senza alzare la voce, indicava ai bambini una meta mille volte più alta. Guadagnò il suo primo miliardo ben prima degli “industrialotti” del lavoro a domicilio. Non ignaro di guai e traversie, spesso disoccupato, col tempo anche sinistrato e senzatetto, Bonaventura ha continuato per mezzo secolo a insegnare che c’è sempre una via d’uscita; che Barbariccia è una tigre di carta; che catastrofi, incendi, fughe di di belve dai circhi, briganti da strada, incidenti automobilistici, cavalli imbizzarriti non hanno mai niente di definitivo: più in là c’è sempre il milione, come sopra le nuvole, anche nei giorni di nubifragio, c’è sempre il sole. 
Da bambini abbiamo amato Bonaventura per il suo intrepido candore. Da grandi abbiamo ammirato Sergio Tofano per la sua discrezione, la sua misura, la sua invisibile, sterminata, ironica pazienza.
Gianni Rodari
 
 
 
 
 
 
 
 
Infine vediamolo in questo breve video tratto dal mitico CAROSELLO
 
 
 
 




 
 
 
testi ed immagini da vari siti web – rielaborazione ed impaginazione Tony Kospan
 
FINE
 




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lunedì 25 febbraio 2013

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: TIMELINE (LINEA DELLA VITA) – ANTICA POESIA-PENSIE...

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: TIMELINE (LINEA DELLA VITA) – ANTICA POESIA-PENSIE...:         La poesia indiana, all’inizio, non è la poesia così come l’intendiamo noi… bensì pensieri… riflessioni… preghi...

ENRICO CARUSO – UN RICORDO ED UN OMAGGIO AL MITICO TENORE

 

 

Oggi è l'anniversario della sua nascita...

 

 

 

 


Enrico Caruso è stato un grande tenore italiano ed una vera e propria leggenda musicale per la sua magica voce.

Nato a Napoli il 25 febbraio 1873 da una famiglia povera fu avviato da ragazzo a lavori manuali e poi, per la sua bravura, a studi di disegno, ma ben presto la sua voce, esibita nel coro della chiesa ed in spettacoli locali, cominciò ad esser molto ammirata.

Ma il vero colpo di fortuna fu esser notato dal baritono Eduardo Missino che l'indirizzò dal maestro di musica Guglielmo Vergine perché educasse e migliorasse la sua voce (scuola... ben pagata perché pretese il 25% dei guadagni per 5 anni).

Evitato il militare perché migliorasse le sue doti canore... dopo qualche iniziale insuccesso si esibì in varie parti...

Conosciuto il direttore d'orchestra Vincenzo Lombardi accettò di far parte nel suo spettacolo che doveva tenersi a Livorno.

Qui conobbe la soprano Ada Giacchetti con cui ebbe una relazione durata 11 anni da cui nacquero 2 figli ma finita molto male per il tradimento ed i ricatti di lei (che fu anche condannata).

Intanto il numero delle sue esibizioni e la sua notorietà aumentava pian piano sempre più... cantò nel 1900 anche alla Scala sotto la direzione di Arturo Toscanini... ma ebbe anche delle defaillances come al San Carlo di Napoli nel 1901.

Decise allora di tornar a studiare per corregger qualche difetto e migliorar le sue doti canore.

 

 

 

 

 

 

Fu tra i primi cantanti lirici ad utilizzare le nuove tecnologie dell'epoca incidendo nell'aprile del 1902 con una casa inglese 10 dischi cosa che portò notevoli fortune ad entrambi.

Fu il primo a superare il milione di dischi venduti.

Nel novembre del 1903 ebbe un tale successo Metropolitan di New York da diventare una star.

 

 

 

 

 

 

Iniziava il mito della sua voce... che però insieme alla fama gli causò diversi piccoli processi in USA per le accuse da parte di invidiosi... che lo umiliarono...

Nel 1909, dopo la separazione da Ada incise una serie di canzoni napoletane presto divenute un successo tra cui "Core 'ngrato" ispirata proprio alla sua storia. 

Intanto trionfava con le sue interpretazioni nei più importanti teatri lirici del mondo... 

 

 

 

 

 

Nel 1918 sposò Dorothy Benjamin molto più giovane di lui da cui ebbe una figlia, ma presto a partire dal 1920 iniziarono i problemi di salute.

Un brutto male lo stava minando...

 

 

 

Caruso con la moglie a Sorrento al Vittoria Hotel nel 1921

 

 

Nel giugno del 1921 dopo una crociera che lo portò a Sorrento... per la convalescenza  dopo un'operazione.

Aggravandosi la salute volle tornare a Napoli ed alloggiò all'Hotel Vesuvio dove fu visitato dai più grandi medici dell'epoca, come il Cardarelli ed il Moscati.

Ma non ci fu nulla da fare..

Moriva a soli 48 anni il 2 agosto 1921...

La sua storia commosse il mondo... ma il suo mito non è mai tramontato.

Desidero ricordarlo prima riascoltando la sua voce con il video di una sua mitica interpretazione di "Una furtiva lacrima"...

 

 


 

 

e poi con quello della bella canzone di Dalla a lui dedicata.

 

 

 


 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

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domenica 24 febbraio 2013

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: IL FUTURISMO - MANIFESTO... CARATTERISTICHE E STOR...

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: IL FUTURISMO - MANIFESTO... CARATTERISTICHE E STOR...:       Gino Severini - Madame M.S. 1915 (1913)         MANIFESTO E CARATTERISTICHE     Come accennavamo nel primo post dedicato...

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: IL FUTURISMO - MANIFESTO... CARATTERISTICHE E STOR...

IL CASTELLO DI ORSOSOGNANTE: IL FUTURISMO - MANIFESTO... CARATTERISTICHE E STOR...:       Gino Severini - Madame M.S. 1915 (1913)         MANIFESTO E CARATTERISTICHE     Come accennavamo nel primo post dedicato...

TIMELINE (LINEA DELLA VITA) – ANTICA POESIA-PENSIERO PELLEROSSA

 
 
 
 
La poesia indiana, all’inizio,
non è la poesia così come l’intendiamo noi…
bensì pensieri… riflessioni… preghiere…
che i capi… e gli anziani… delle tribù
proponevano al loro popolo.
 
 
 
 
Più tardi…, in epoca quindi abbastanza recente…,
 
è divenuta anche presso di loro
 
un fatto letterario secondo i contorni classici della poesia
 
che conosciamo.
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Questa in particolare è molto antica... ed è tra le prime di cui si hanno notizie...
 
 
Infatti come vedremo, offre notevoli difficoltà di buona traduzione...
ma ci dà una sincera immersione nel vero mondo dei nativi americani...
non ancora contaminato dalla cultura occidentale. 
 
 
 

 
 
 
 

L'ho trovata, ahimé, solo in lingua inglese…, 
 
lingua inglese antica e per di più utilizzata da un nativo…,
 
(molte parole infatti non sono nel vocabolario)
 
per cui chiedo
 
a chiunque sia in grado di fornire una migliore traduzione.
 
 
 

Per questo motivo propongo anche la versione originale… 
 
 
 
 


 
 
 
LA LINEA DELLA VITA
cherokee anonimo  18° secolo
 
 
Adesso, allora!
Ah, ora tu vieni ad ascoltare,
tu alla fin fine capisci d’ Essere Umano,
tu ora te ne stai fermo, tu capo di esseri umani.
Tu non sarai l’ultimo che si lascia prendere dalla passione.
Tu non sarai, come potresti pensare,
il primo a lasciarsi prendere dalla passione.
Io colpito dalla cataratta, non sono però ancora fuori di me.
Io stenderò la mia mano lì dove tu sei.
La mia anima è venuta a bagnarsi nel tuo stesso corpo.
La schiuma bianca si aggrapperà alla mia testa man mano
che avanzo lungo il percorso della vita,
il bianco bastone entrerà nella mia mano tesa.
Il fuoco del focolare sarà lasciato acceso per me
in modo che bruci senza spegnersi.
L’anima sarà poi innalzata al settimo superiore mondo.
 
 
 
 
 


                
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 TIMELINEChinook (Anonymous) (18th Century)
 
Now, then!
Ha, now thou hast come to listen, thou Long Human Being,
thou art staying, thou Helper of human beings. 
Thou never lettest go thy grasp from the soul. 
Thou hast, as if it were, taken a firmer grasp upon the soul. 
I originated at the cataract, not so far away. 
I will stretch out my hand to where thou art.
My soul has come to bathe itself in thy body. 
The white foam will cling to my head as I walk along the path of life,
the white staff will come into my extended hand.
The fire of the hearth will be left burning for me incessantly.
The soul has been lifted up successively to the seventh upper world.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 

 
 
 


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