A MIO PADREGiammarco de Vincentis
Ciao papà, ti vedo stanco
sarà la sera che ti cade addosso,
oppure gli anni che si fan sentire.
E’ strano come le montagne,
si inchinino al passaggio della vita,
lasciando cadere a valle,
le sue rocce sgretolatosi nel tempo.
Li hai passati tutti i tuoi momenti,
restando sempre attento ai tuoi presenti,
e restare con lo sguardo al tuo passato
di cui a noi figli molto hai dedicato.
Mi hai fatto grande ma non solo fuori,
io di te ho molto dentro.
Quel che è stata la tua vita
per contarla non bastan le dita
di tutta quella gente che ti ha visto crescere
e lottare contro la tua sorte.
Starei una vita a raccontarmi di te,
che oggi mi guardi con lo sguardo di un bambino
e con il coraggio di darebbe la sua vita,
per farti vivere, la tua, un po di più.
grazie papà.
sarà la sera che ti cade addosso,
oppure gli anni che si fan sentire.
E’ strano come le montagne,
si inchinino al passaggio della vita,
lasciando cadere a valle,
le sue rocce sgretolatosi nel tempo.
Li hai passati tutti i tuoi momenti,
restando sempre attento ai tuoi presenti,
e restare con lo sguardo al tuo passato
di cui a noi figli molto hai dedicato.
Mi hai fatto grande ma non solo fuori,
io di te ho molto dentro.
Quel che è stata la tua vita
per contarla non bastan le dita
di tutta quella gente che ti ha visto crescere
e lottare contro la tua sorte.
Starei una vita a raccontarmi di te,
che oggi mi guardi con lo sguardo di un bambino
e con il coraggio di darebbe la sua vita,
per farti vivere, la tua, un po di più.
grazie papà.
Achille Funi - Ritratto del padre
PADRE SE ANCHE TU NON FOSSI IL MIOCamillo Sbarbaro
Padre, se anche tu non fossi il mio...
Padre se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
Che la prima viola sull'opposto
Muro scopristi dalla tua finestra
E ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
Di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
Padre se anche fossi a me un estraneo,
per te stesso egualmente t'amerei.
Ché mi ricordo d'un mattin d'inverno
Che la prima viola sull'opposto
Muro scopristi dalla tua finestra
E ce ne desti la novella allegro.
Poi la scala di legno tolta in spalla
Di casa uscisti e l'appoggiasti al muro.
Noi piccoli stavamo alla finestra.
E di quell'altra volta mi ricordo
Che la sorella mia piccola ancora
Per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia aveva fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
Dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia, e tutta spaventata
tu vacillante l'attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l'avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che eri il tu di prima.
Che la sorella mia piccola ancora
Per la casa inseguivi minacciando
(la caparbia aveva fatto non so che).
Ma raggiuntala che strillava forte
Dalla paura ti mancava il cuore:
ché avevi visto te inseguir la tua
piccola figlia, e tutta spaventata
tu vacillante l'attiravi al petto,
e con carezze dentro le tue braccia
l'avviluppavi come per difenderla
da quel cattivo che eri il tu di prima.
Padre, se anche tu non fossi il mio
Padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t'amerei.
Padre, se anche fossi a me un estraneo,
fra tutti quanti gli uomini già tanto
pel tuo cuore fanciullo t'amerei.
A MIO PADREAntonio Machado
Io ho quasi un ritratto
del mio caro padre, nel tempo,
ma il tempo se lo porta via...
Mio padre nel giardino di casa nostra
mio padre tra i suoi libri, che lavora.
Gli occhi grandi, la fronte spaziosa,
il viso scarno,i baffi lisci.
Mio padre nel giardino di casa nostra
riflette, sogna,soffre,parla ad alta voce.
Passeggia.
Oh padre mio, ancora ti vedo
e il tempo non ti ha cancellato!
Ormai sono più vecchio di te, padre mio,
quando mi baciavi.
Ma nel ricordo
sono ancora il bambino che tu prendevi per mano.
del mio caro padre, nel tempo,
ma il tempo se lo porta via...
Mio padre nel giardino di casa nostra
mio padre tra i suoi libri, che lavora.
Gli occhi grandi, la fronte spaziosa,
il viso scarno,i baffi lisci.
Mio padre nel giardino di casa nostra
riflette, sogna,soffre,parla ad alta voce.
Passeggia.
Oh padre mio, ancora ti vedo
e il tempo non ti ha cancellato!
Ormai sono più vecchio di te, padre mio,
quando mi baciavi.
Ma nel ricordo
sono ancora il bambino che tu prendevi per mano.
A MIO PADREAlfonso Gatto
Se mi tornassi questa sera accanto
lungo la via dove scende l’ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni in libertà s’accenda
di speranze di poveri di cielo
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo nome è un sogno.
Ora alla terra è un’ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
"Com’è bella la notte e com’è buona
ad amarci così con l’aria in piena
fin dentro il sonno". Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgente a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l’alba.
Se mi tornassi questa sera accanto
lungo la via dove scende l’ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni in libertà s’accenda
di speranze di poveri di cielo
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare.
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo nome è un sogno.
Ora alla terra è un’ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
"Com’è bella la notte e com’è buona
ad amarci così con l’aria in piena
fin dentro il sonno". Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgente a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l’alba.
ANCORA AUGURI… A TUTTI I PAPA’ DI OGGI…
ED UN BEL VIDEO-RICORDO IN ONORE
DEI PAPA' CHE NON CI SONO PIU'...
Picasso - Ritratto del padre
CIAO A TUTTI DA … ORSO TONY…
A SUA VOLTA PAPA’
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