Torniamo al tradizionale post domenicale con poesie a tema…
dopo un pò di vacanze…
Stavolta parleremo in poesia, in musica e non solo…
del mese che stiamo, da appena poche ore, vivendo…
SETTEMBRE IN POESIA… IN MUSICA… E…
a cura di Tony Kospan (2012
E' il mese in cui non sono del tutto svaniti
i colori ed i calori dell'estate
e però vediamo e sentiamo nell'aria
nuovi e più tenui colori e più fresche temperature…
i colori ed i calori dell'estate
e però vediamo e sentiamo nell'aria
nuovi e più tenui colori e più fresche temperature…
E' il mese della vendemmia…,
dei funghi, della riapertura delle scuole… etc…
ed è anche il mese in cui è avvenuta, ahimé,
una tragedia che ha sconvolto tutta l'Umanità.
ed è anche il mese in cui è avvenuta, ahimé,
una tragedia che ha sconvolto tutta l'Umanità.
Amo Settembre per i suoi colori davvero unici…
soft e avvolgenti… per la sua aria dolce e malinconica,
ma anche tanto romantica…
soft e avvolgenti… per la sua aria dolce e malinconica,
ma anche tanto romantica…
Per questo suo indubbio fascino
questo mese è molto gettonato in poesia…
ma ancor più in musica…
questo mese è molto gettonato in poesia…
ma ancor più in musica…
Ma veniamo alle poesie prescelte, e come sempre.
sarà bello leggere sul tema anche quelle vostre,
o di altri autori che piacciono a voi,
o di altri autori che piacciono a voi,
qui nel blog o nei gruppi virtuali…
Verdi giardinetti,
chiare piazzole,
fonte verdognola
dove l'acqua sogna,
dove l'acqua muta
finisce sulla pietra. ..
chiare piazzole,
fonte verdognola
dove l'acqua sogna,
dove l'acqua muta
finisce sulla pietra. ..
Le foglie d'un verde
vizzo, quasi nere
dell'acacia, il vento
di settembre le bacia,
e alcune si porta via
gialle, secche,
giocando, tra la bianca
polvere della terra.
vizzo, quasi nere
dell'acacia, il vento
di settembre le bacia,
e alcune si porta via
gialle, secche,
giocando, tra la bianca
polvere della terra.
Settembre – P. Gagliardi
SETTEMBRETony Kospan
Il dolce inizio sei
del tramonto dell'anno
dell'estate annunciando la fine…
I tuoi color rossarancioni
per bellezza fanno a gara…
con i verdazzurri della primavera.
Cadono con le foglie… tanti sogni…
nell'umida terra settembrina…
mentre altri però metton radici…
Dalle più corte giornate
un nuovo eterno ciclo di natura prende vita
che poi al sol d'agosto splenderà…
Più fresca l'aria…
danzando con le fronde
ai consueti ritmi dei nostri giorni
ci riporta…
Caro malinconico settembre
ch'ancor risenti del fuoco dell'estate…
dacci anche tu, insieme al vino,
un bel ricordo d'un sogno d'amore…
Rubiamo dunque tutti insieme
l'ultimo stanco raggio…di sole
da lui lasciandoci baciare…
E così tra rimpianti e speranze…
una fiammella di luce e di calore…
sotto il tappeto d'un morbido fogliame
e nel chiuso segreto dei nostri cuori…
aspettando primavera… accesa resterà…
ARIETTA SETTEMBRINA
Alfonso Gatto
Ritornerà sul mare
la dolcezza dei venti
a schiuder le acque chiare
nel verde delle correnti.
Al porto sul veliero
di carrube l’ estate
imbruna, resta nero
il cane delle sassate.
S’addorme la campagna
di limoni e d’ arena
nel canto che si lagna
monotono di pena.
Così prossima al mondo
dei gracili segni,
tu riposi nel fondo
della dolcezza che spegni.
la dolcezza dei venti
a schiuder le acque chiare
nel verde delle correnti.
Al porto sul veliero
di carrube l’ estate
imbruna, resta nero
il cane delle sassate.
S’addorme la campagna
di limoni e d’ arena
nel canto che si lagna
monotono di pena.
Così prossima al mondo
dei gracili segni,
tu riposi nel fondo
della dolcezza che spegni.
SETTEMBRE
Hermann Hesse
Triste il giardino: fresca
scende ai fiori la pioggia…
silenziosa trema
l’estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d’oro
giù dalla grande acacia…
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno;
s’attarda tra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.
scende ai fiori la pioggia…
silenziosa trema
l’estate, declinando alla sua fine.
Gocciano foglie d’oro
giù dalla grande acacia…
Ride attonita e smorta
l'estate dentro il suo morente sogno;
s’attarda tra le rose,
pensando alla sua pace;
lentamente socchiude
i grandi occhi pesanti di stanchezza.
Gabriele D'Annunzio
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.
Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua natía
rimanga ne' cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.
E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!
Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia. Senza mutamento è l'aria.
il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquío, calpestío, dolci romori.
Ah perché non son io cò miei pastori?
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